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Pubblicata il 17/06/2006
Come si tace or lontani
E pe’l distese in passato ferito!
Ancor che tra spiegate mani
delle tue mani a sentirmi ghermito.

Come si tace
Al tremor della giornata che cade
E lungamente stretto
D’immane passione
un vetro rantola.

Un bacio sventola e s’assopisce
Al brusio d’una porta svelta;
Un ciondolo lungamente tradisce
sequenze di foto divelta.

Come si tace
Che di via in via, cammino e non esiste
Altro dove altro corso
Che d’ un portone felice e triste.
Tu dal sorriso versato in cieli nuovi
E a cader dal punto più scuro
Un trafiletto di cuore che tace
E fermi in passo d'addio
il tuo ricciolo e il tuo vocio.”

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La vita nel suo corso ti ha preso per mano, ti ha portato attraverso distese di dolore, ha scavato solchi di silenzio nel tuo cuore ancor bambino.
Ora vuole che tu riesca ad avviarti verso strade più serene, a dimostrare la tua nuova forza e il tuo coraggio.
Saprai farlo con la stessa generosità che hai per gli altri, pertanto dona a te stesso le più belle possibilità di un futuro roseo e costellato di felicità.
Un abbraccio, mati.

il 17/06/2006 alle 23:14

molto classicheggiante...come un eco che torna e non ti lascia
hola, Lù

il 19/06/2006 alle 11:22