Laggiù, in fondo a quel cielo di vetro
capovolto nello specchio
dove il sole si fonde con la luna,
il tramonto è già un’alba.
Al di là della siepe in fondo al giardino,
dove gli occhi non vedono oltre,
il buio è una luce
intensa quanto nera la sua ombra.
Dietro l’orizzonte,
dove finisce l’arcobaleno, cadono le stelle e va a morire il sole,
i fiori di vento non hanno odore
ma il rosso del sangue per colore.
Ho parlato con chi è stato dall’altra parte del cielo
e da quel che mi ha detto
ho capito quante parole ci sono dentro un silenzio,
perché le stelle cadono
e da che parte soffia il vento.
Adesso
preferisco incontrare che scontrare le persone che incontro per strada,
non mi stanco più di guardarmi allo specchio
e non mi abbasso più a dire quel che non penso,
chi mi ama mi segua
e se nessuno mi segue comunque non mi sentirò più solo
adesso che so chi sono e quel che voglio.
Quel che voglio è amore, sincerità e rispetto
dalla donna che sogna nel mio letto,
quello che voglio
è respirare la pace sui colori, stelle e strisce di tutte le bandiere
di questo mondo che Dio ha creato libero,
voglio essere libero
di legarmi
alla caviglia un raggio di sole e tuffarmi nel mare senza bagnarmi,
senza armi
lotterò per un domani migliore sotto questo sole
anche mentre piove.