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Pubblicata il 13/06/2006
Nessuno ha mai visto
spegnersi il sole sotto l’orizzonte
quando di levante il canto delle sirene
accende l’uomo del faro corrugandosi
consumato viaggiatore di luce.
Rotonde ombre ridono mattina lenzuolo
che sale in cielo volto assonnato
d'ogni baciato raggio già in piedi
su certe nubi in gregge come agnelli.
Errabondo scorrere l'anima che scintilla sangue
l'immagine con in mano nelle foglie d’oro
veglia e sa d'essere vergine.
Ogni parola in obbedienza stona in quell'abisso
immortale angelo caduto.
L’armonia riflesso è il probabile svanire
e passa secondo le ore e i giorni.
Si coglie quand'è matura.
Ora la notte custodirà la luce che indugia
sopra le onde.
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bel quadro notturno

il 13/06/2006 alle 17:32

leggo l'arco di una giornata, nel suo ciclico mutare. come metafora esistenziale di un proprio vissuto...
e ne resto incantata! :-)

il 18/06/2006 alle 13:38