Muovendo il terriccio
in qualche angolo più protetto
del mio giardino,
troverò una castagna
sopravvissuta
alla voracità degli animali.
All’inizio, forse, mi sembrerà
una foglia marcia,
ma sotto il tocco del mio rastrello
mostrerà tutta la sua vera natura;
la buccia scura
e la polpa bianca.
Dalla pancia aperta
spunterà lo stelo di un nuovo castagno.
Lo trapianterò in un vaso,
per proteggerlo e,
quando sarà grande
lo riporterò alla terra.
Poi lo indicherò ai miei nipoti,
affidandoglielo.
Abbiate cura, dirò,
perché un giorno
quando sarete grandi,
vi farà ombra
nelle giornate calde
e vi regalerà un meraviglioso
tappeto di castagne.

Ogni parola è seme,
e il cuore dell’uomo
il luogo in cui si deve posare,
e radicando
spezzare il tecumeno dell’indifferenza,
crescere,
trasformandoci in creature
colme di sapienza.



mi scuso con gli amici che mi leggono, ma questo è un momento critico (ma felice) della mia esistenza e tutto permea su riflessioni e visioni del quotidiano vivere. Ciao e a rileggerci fra una settimana. franco per tutti.

A Ledy Sole da leggere ai suoi alunni/studenti/ragazzi sotto un bel castagno.