PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/05/2002
.....e lucean le stelle
silenziose tutt'attorno
pulsando come cuori
per chi cerca un confronto
sapendo intrapresa la via
che il paradiso "é"
da cui non v'é ritorno
come il dolor infranto
ricordo della memoria
come sigaretta accesa
come il suo fumo dura
ormai non fa piú storia.

Cosí anche l'eretico Cataro
negando teologie romaniche
combatte il suolo urbano
di un Innocenzo terzo vaticano
per esser inquisito appunto
non certo da cristiano
eretico miscredente
ateo nella mente
dissolviti Cataro
finché l'arma ancora in resta
disserti con Dio "Vergentio in Senium"
senza fondamento
come la legge opposta
dissacralo con credo
fanne di lui un'orgia
se il paradiso apetta
Lui non t'aspetterá sulla porta.

Viaggio infinitamente lungo
pensando all'eterna ricerca
dov'anche il battito d'ali
si confonde in lá dalle galassie
seguito guardingo dal pensier tuo
fino a poter raggiungere........
Chi credi!?
Dio!?

Dirigiti verso il mito
indicati la meta
anche se c'é inizio
raggiungi il compimento
interroga i tuoi punti d'accompagnamento
nei secoli dei poeti e del lor sorriso
pensando al Paradiso
s'é d'Abramo il Seno
Celeste Gerusalemme
oppur Pairi Daeza
o Giardino della Vita
rubando il rosso pomo
picchiandoti sui piedi
la gioia fu finita.

Ricerca in considerazione
chi della vita in terra ha perso la ragione
lo spazio sempre aperto
per ogni opposizione
in ogni latitudine
chi nello spirito ha perso l'abitudine
e chi vecchio ormai
nel lutto suo frustrato
prega muto Dio
di esser peccator accetto.

Il Paradiso c'é
effimera parola
caduca
transuente
per colui che manca
per colui nostro parente
futuro eone
infinita gioia
Yogananda dice:
-qui sulla soglia-
con crisi d'ideologie
e crisi d'esistenza
muoiono sogni e genti
son figli di speranza.

L'attesa é molto ansiosa
in questa dimensione
se l'oltremondana mente
confonde atomo e protone
immagini assai diverse
e menti spappolate
eppur a ben vedere
da simil cellule realizzate.

Il mistico Risorto
dal corpo assai umano
promise alla sua morte
al genere cristiano
e chi sull'altra sponda
di prender l'Atman
nel posto prenotato
per'altro riservato.

Sarai Induista
insieme al Sufi Islamico
a fianco del Buddhista
seduti eterni Fana
anche da te chiamato
modello di Nirvana
o sincretismo sacro
di idee tutte stolte
Potere e Dominio
occasioni mai colte
con sante inquisizioni
guerre eterne irrisolte
-infallibile é la luce
brilla sempre il sole
Immortale porgimi in te
odimi parole
Yogananda prega
uniscimi prima che fugga l'amore-

Pienezza di tenzioni
tra varie tentazioni
pregando anche i prioni
facendo transizioni
lirici e sublimi
da chi non ha visioni
é stato anche chiamato
Salem El Sheick beato
da chi l'ha abbandonato.

Ritma il Paradiso
in metrica semitica
e un passo del Corano
peccatori
e Bibbia in mano
per chi ti avrá temuto
giardini saran dati
di piante variegati
e fonti pure d'acqua
per i diseredati
e frutti d'ogni specie
non piú bollor di pece
ed altri due giardini
di verde cupo e cielo
ancora altre fonti
con acque fresche e vive
e frutti ancor e palme
coperti a melograni
vinti e vincitori
saranno alzar le mani.

Ottunde la mia prosa
com'é a ragion umano
contrasti utilaristici
di un intelletto vano
divide anche il pensiero
chi crede non sia vero
se non oltre la vita
si trova il gran mistero
percorsi di metafora
per chi vuol creder al dopo
la Bibbia suol di duopo
di tutti sará luogo.

Genesi fu Principio
di chi Possente disse
sperate ancora in me
prima dell'Apocalisse.

Col Valdo cercatore
guardando tutti i cieli
cercava a destra a manca
e non nei suoi pensieri
qual'cosa non dissimile
leggenda di buddhista
finita la via vana
sedette col Maestro
sedettero al Nirvana
salendo mille cieli
tra frutti e alti steli
settimi scalini
mestando suoi pensieri
smaniosa bramosia
di porte aperte e grida
cerca cieco e ama
finché trovando Buddha
lucente e Gotama
la morte se ne andrá
cerca cieco e ama
dispera la speranza
finché nella tua stanza
la ninfa apparirá

-Io cerco Shakyamuni
Dio dei mortal comuni
la vita ormai m'é persa
l'anima é per lui
se vuole daró anche la testa-
-Non sai quel che dici
non sai quel che cerchi
lui non vuole corpi
non gioca d'espedienti
il Buddha Shakyamuni
colui come tu lo chiami
qui non é mai vissuto
se non tra voi umani
torna tra mille anni
torna col cuor cosciente
avrete tutti il Nirvana
fin l'ultimo seziente-

Il bimbo nero anche
seduto nelle tende
aspetta nel suo giusto
l'eterno colui redente
sará
non é speranza mera
del paradosso riso
con chi ti prese nel capanno
insieme in Paradiso.

La nostalgia é forte
poter varcar le porte
la forza é la motrice
ascolta l'io che dice
d'attraversare il tempo
dimenticar l'addove
amor chi crede in Krishna
e fede senza prove
la dimensione grazia
del tempo e dello spazio
curva il reale come
di spaziotemporale
se del final martirio
com'anche tuo complesso
dal sacral suolo
scacciar manifesto
ridotto all'infinito
colori eterni toni e suoni
il dopo universale
e quiete giusti e cloni
la dimensione acquista
ragion non piú a essere
proprio perché l'assenza
del limite infinito
non ha confini uniti
non é vuoto a perdere.

Necessitare bisognando
valicare superando
é condizione strana
fondendosi alla divina
puoi chiamarlo come vuoi
Paradiso.
Sará anche Nirvana
che trovasi nel cuore
nella realtá sacrale
per quel che concerne
la teoria umana
e prospettiva mitica
da tutti ben accetta
dell'immortalitá
come la nascita non ha scelta
e l'immutabilitá
caduca inarrestabile
finché dell'uomo arresta
la sua fragilitá
raggiunge in progressione
lo stato catalitico
offrendo sofferenze
di misera condizione
battaglie finite pari
tra chi ti ama
o chi ti ha amato
e tutto si riduce
come Eros e Thatanos
barattando un dolce viso
a parlar di Paradiso.

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Opera mastodontica, rispetto a quelle cui sono abituato, di sicuro pregio e significato.
I miei complimenti, Antonio! Mi riservo di rileggerla e analizzarla con maggior attenzione, per meglio compenetrarla, e ti scriverò le mie sensazioni.
Per il momento ti saluto
Axel
(ti ho scritto un secondo commento alla precedente tua. Ciao!)

il 13/05/2002 alle 20:31

Alla faccia del tuo "senza pretese"...
premetto subito come Axel che una prima lettura non basta...eppure già da questa dico subito che mi hai sbattuto in faccia qualcosa di allucinante.
I miei più sinceri complimenti...

il 13/05/2002 alle 20:40