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Pubblicata il 31/05/2006
Gelido tappeto sul lago antico,
passi rincorrono l'eterno
del silenzioso ghiaccio,
nella visione eterea
di una sopravvissuta Atlantide.

Saltando sul ghiaccio a largo della riva
dei passi da bambina di riflessioni priva.
Bianco il vestito con le pupille in fiamme
compiendo il fallo che rompe.

Soltanto un attimo vivrà il dolore
inpazziente nell'assiderar le vene
come legno ingiallito sotto la lastra scivola
quella veste si muove ostentando vita.

Lo sguardo non lascerà l'esterno
potrebbe ci colpo morir l'inverno
diverso da come immaginar si vuole
le mani blu tremano ancora.
adesso inizia la discesa....
verso il fondo in rovina della città fantasma....
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non capisco niente...ma spero che un giorno tu me lo spiegherai...........

il 11/07/2006 alle 21:08

sai maria, spesso le cose che vivi hanno gia un finale che ben conosci,e cosi come una bambina che non fa attenzione corri sulle superfici piu scivolose,e forse il tuo inconscio vorrebbe che la lastra si spezzasse ,vorresti cadere nel lago gelido dicendoti che tanto le vene si congeleranno in un attimo,e passera il dolore........grazie cmq della lettura,lisa

il 12/07/2006 alle 11:50