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Pubblicata il 30/05/2006
Da tempo mi chiedo
se hai visto spuntare
quell’albero grigio o
anch’esso ,
come il bosco di acacie
ha sorretto i tuoi fianchi
inzuppati di profumi smarriti

Se mai nessuno t’avesse trovata
tra i rovi di queste colline ,
con le termiti che ti grattavano il costato
ci sarebbe solo legna da ardere
sul tuo capo
saresti polvere tra pietre crollate

Guardati invece
che luce, che aria suadente
“Casette”,
che perla che sei…

Anche quest’anno
il barbagianni è tornato da te
gli hai donato la quiete ,
ce l’hai in bocca che aspetta la gloria

I coriandoli bianchi di maggio
fan festa,
fuggono via dalle api
che ti ronzano sopra la testa

Quanti affanni tra queste mura

- Quanto amore -
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quanto amore....
tanto amore....
e ogni bene per la gioia di saperti felice ! franco

il 30/05/2006 alle 21:32

grazie Franco, sei un tesoro come al solito!
Serena notte

il 30/05/2006 alle 21:43

Una lirica commovente per questi richiami del tempo, per il ricordo che ti balza vivo di tutto ciò che circonda "Casette".
Il tuo cuore è legatissimo al passato, brava, mati

il 30/05/2006 alle 23:19

è così, grazie mati, un abbraccio

il 31/05/2006 alle 07:23

Il leggero veleno dell'acacia sembra circondare non solo i fianchi ma pure la mente che arzigogolando (alla grande) porta per mano i pensieri più disparati tenuti allacciati con legacci d'amore.
Un ciao ciao
Cesarorso

il 31/05/2006 alle 09:39

:-)
grazie saby, un abbraccio

il 31/05/2006 alle 11:45

è un'armonia di dolcezze dall'inizio alla fine un quieto riposo per luoghi rimasti intatti nella memoria che mai si spenge dell'amore
bravissima!

il 01/06/2006 alle 11:26

:-) Grazie lù...besito

il 01/06/2006 alle 14:39