PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/05/2006
Addormentati ragazzo,
Che notte s’è fatta difficile. Di nuovo.
Stanotte.

Il tuo sbirciare resta vano da fosche tende.
C’è la solita cornetta che stridula.
Tu, esule per scelta. Profughi i tuoi sensi.

Se anche tardo sonno è tuo nemico, allora
torna da me. Partiamo. Come ieri.
E l’altro ancora.

La mia via non è cambiata.
E’ pontile in marmo, zattera d’ebano.
Al centro, i tre veli bianchi.
Sono io in tua presenza la tua sposa.
Penna è bacio che mi sorprende ogni volta.

E palpiti di ciglia su vortici in parola
saranno i nostri remi.
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poesia , io credo, abbastanza complessa, il commento non è immediato comunque mi è piaciuta molto.ciao

il 27/05/2006 alle 13:17

Molto criptica in certe parti che addentrarsi per un commento approfondito non è facile. C'è quella sensazione di dare tutto per aiutare qualcuno a veleggiare nella vita. Molto bella.
Un ciao ciao
Cesarorso

il 27/05/2006 alle 14:56

Spero di sbagliare, mi da l'idea di una disgrazia accaduta che tormenta la notte...un abbraccio , sol

il 27/05/2006 alle 15:55

Una sensazione di profondo dolore aleggia nei tuoi versi.
La chiusa pare, però, che porti una nota di speranza.
Leggeri palpiti vi potranno condurre verso una nuova via, più agevole e sicura.
Un augurio che i remi agiscano con forza e coraggio, un abbraccio, mati.

il 27/05/2006 alle 16:34

I tuoi versi sono bellissimi anche se non è semplice penetrare nello stato d'animo che ti ha spinto a scriverli.
Avverto cmq un desiderio di voler volare , di voler uscire da un momento non proprio felice e sono certa che ce la farai ...
un caro saluto
Antonia

il 27/05/2006 alle 16:56

La poesia rappresenta il mio incontroquotidiano con la Poesia, una sorta di sacra unione, che mi porta ad allontanarmi dalle strette di una vita talvolta vuota o piena di ansie e preoccupazioni...ciao e grazie

il 27/05/2006 alle 17:49

sono felice di dirti che hai sbagliato..è più semplicemente il mio incontro serale con la sposa "Poesia" una sorta di sacro connubio, un viaggio che porta ad allontanarsi dall'aspetto sensoriale delle cose, e raggiungere sconfinati attracchi dell'anima...un salutone, fra

il 27/05/2006 alle 17:55

mati te la riassumo; i tre veli= tre fogli di carta;
la sposa=la Poesia; la zattera= la scrivania;.ovvero il sacro incontro con la poesia, quasi una preghiera giornaliera, un momento in cui si lasciano i sensi terreni, le ansie, le attese, per solcare la profondità percettive della nostra anima..un bacione stai tranquilla, tvb

il 27/05/2006 alle 17:59

ciao antonia...c'è qui il "rituale" personale dell'incontro con la Poesia, che considero una sorta di sposa, con cui potermi allontanare dalle preoccupazioni visibili/invisibili della vita "sensoriale"..un salutone fra

il 27/05/2006 alle 18:01

bene...mi fa molto piacere.
La rileggerò con calma ...ciao fra
P.S. m'hai fatto le corna? :-)

il 27/05/2006 alle 18:04

E purtroppo questa sposa la sera insiste..ha un fascino particolare, non posso resistere..ma di giorno leggo i raggi di Sol, le luminose scie del suo semplice e adorabile passato, i suoi luccichi dell'animo quando proietta le intime confessioni, e mi sembra tanto di ritrovarvi di nuovo lei..stavolta però amorevole dama in carne e ossa..un bacione fra

il 27/05/2006 alle 18:22

adulatore!
ciao francesco, buon week-end

il 27/05/2006 alle 18:58

ahahhaah france'...ahahahah
per corna io intendevo scongiuriiiiii

il 27/05/2006 alle 19:00

le opzioni erano due proprio come le corna; o scongiuro o "tradimento"; la seconda m'è sembrata più idonea per ribadire quanto mi sei simpatica e coinvolgente...buon week-end, un salutone fra

il 27/05/2006 alle 19:09

Costruzione invero raffinata, mi aggrada l'assenza di articoli, che restituiscono maggior enfasi ai contenuti.
Esula, dal bel contesto forma-contenuto, quell'attributo " stridula", almeno alle mie orecchie suona indesiderato.
Marmo ed ebano e veli bianchi, che assicurano la continuità di un rapporto, che oserei definire matriarcale.
Nino

il 27/05/2006 alle 20:54

ognuno di noi ha voluto fare omaggio alla Poesia con i moti diversi del cuore...se ho ben compreso le tue rime...i tuoi veli sono lievi e fluttuanti proprio come quelli di una sposa, mente i miei sono intrisi dela sangue della passione,due modi diversi per amare la stessa dama
un grande sorriso di luna

il 27/05/2006 alle 22:29

Nello stand-by dei tuoi sensi rigeniri la tua anima, nel soddisfare il tuo cuore con quella meraviglia di sposa complice perfetta. un abbraccio nadia

il 27/05/2006 alle 22:43

Grazie nino m'aggrada parecchio il tuo commento e m'ha fatto tanto piacere..lo stridula vuole sottolineare l'elemento che in qualche modo ci "ossessiona", un pensiero, un impegno, una telefonata..ho appunto usato questo termine fuori contesto..
che appunto stridula coll'animo già avvolto in un "altrove"che solo la poesia sa definire...grazie ancora..

il 28/05/2006 alle 01:01

Hai effettivamente colto il senso dell'unione..mi offro alla mia sposa col fare bisognoso di cure e attenzioni, e in maniera altrettanto sincera e gaudente restituisco il suo amore per me in versi giunti dal suo buon cuore...un gran sorriso "riflesso"...

il 28/05/2006 alle 01:08

La rigenero sì, e la poesia mi permette di dare nuova linfa ai segreti del cuore...un bacione fra

il 28/05/2006 alle 01:11

ora la cpisco di più...molto bella comunque.ciao

il 28/05/2006 alle 08:46

io credo che scrivere sia come amare e anche come partire per un lungo viaggio. Un viaggio che parte da una goccia nera e si espande fino ai limiti della parola e del pensiero. Partiamo tutti da qualcosa. Da un sentimento che ha solo bisogno di vento, per partire. E così, in questo sentimento noi stendiamo la carta e la passione e anche il dolore, tre veli, che aiutano il vento, perchè la poesia è passione e ogni passione è emozione. Scrivere una poesia non cambia mai, si intinge la penna, si fa scorrere delicata sulla carta, ma ciò che cambia è l'amore o l'odio che sono racchiusi in quei ghirigori di colore. Bella.

il 28/05/2006 alle 13:08

Si Giuseppe hai detto bene..l'incontro con l'arte in generale è gioia, è momento sacrale, che ci portiamo sempre dentro in attesa di ricominciare a dargli vita...grazie a te, fra

il 28/05/2006 alle 17:55

Hai descritto la gran profondità del poetare, ..grazie a te per questo amabile resoconto della nostra unione con l'arte in generale...

il 28/05/2006 alle 17:59