Seduto nell'ombra della notte
in un terrazzo del trevigiano
su una piccola panchina di cemento
a stretto contatto con l'aria invernale
e con le stelle appena accese
fumo una Diana per scaldare l'ego.
La cenere dal color acceso
si allunga inesorabile
invecchiando e cadendo
sui vestiti scuri come il mondo
mentre il fumo si innalza voluminoso
segno dell'ascesa di un triste momento
dissolvendosi in breve lontananza
accanto ai ricordi del contatto estremo
mdiante dita tremolanti alla brezza fremente,
e gli occhi ad osservare ogni particolare.