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Pubblicata il 23/05/2006


Di lunghi seguendo sfuggirmi
limito l'amore nuovo e vecchio
l'immagine degli occhi
d’oro insabbiato cristallo
del bello senza luce
difetto che dimora.
L’altra paura è il furto
creduto colpa
di un tenero germoglio sospetto
sotto una foglia
quando il caldo è freddo
della sua bellezza il conto da pagare.
Perché in ombra da perdonare tesa mano.
Ed io nel palmo più brucia
mi perdo.
E cieco falso s'asconde non saperlo
già quando è caduto
bocciolo e poi fiore
per caso.
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fai grande uso di analogie,metafore,dicotomie,ossimori,poliptoti, messi insieme con magistrale bravura la tua poetica mi è piaciuta, spero di rileggerti con simpatia franco

il 24/05/2006 alle 11:19