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Pubblicata il 11/05/2002
Al polso un cerchio,
serie di numeri
che scandisce il respiro.
L’ansia del treno perso
è solo lo spostamento
della lancetta più piccola,
linea corta e fragile
di un tempo lento e breve
( lo spazio sterminato dell’attesa
e la corsa millimetrica della gioia )
che si dilata - simbiotico -
nell’anima
e la interroga sull’abisso,
sulle tracce di sale,
sulle conchiglie cerchiate e dorate,
sui solchi di pietra
e sui venti di sabbia
di un lago prosciugato.
L’anima trasforma, plasma
l’attimo, l’argilla
che si frantuma.
Non v’è altra scelta
che una continua arte paziente
di un pennello
intinto completamente
nel colore:
destinazione,
le cellule espressioniste
della memoria,
pur così vulnerabili
alla malinconia,
all’erosione infinita
sulla minuscola pietra
più preziosa del cuore.

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Complimenti, Blue, una poesia bellissima! Bello il tema, bello il modo in cui l'hai proposto, con immagini che fanno riflettere e piene di bellezza. E' bella tutta, dovrei citarla dall'inizio alla fine, lo faccio con questi versi che m'hanno colpito :"L’anima trasforma, plasma
l’attimo, l’argilla
che si frantuma.
Non v’è altra scelta
che una continua arte paziente
di un pennello
intinto completamente
nel colore:
destinazione,
le cellule espressioniste
della memoria,
pur così vulnerabili
alla malinconia,
all’erosione infinita
sulla minuscola pietra
più preziosa del cuore" che sono praticamente mezza poesia, ma, ripeto è bella e completa in ogni sua parte.
Ti saluto fraternamente
Axel
P.S. Forse ti è sfuggita, ho pubblicato una poesia che in qualche modo dedico a te, perché mi avevi chiesto qualcosa ancora sugli angeli, si chiama "L'ombra ad un passo". Ciao!

il 11/05/2002 alle 19:52

Grazie Axel...
quello del Tempo è un tema che sento molto...
e ritorna più volte nelle mie riflessioni...
ho cercato di renderlo in questo modo ricordando alcune bellissime opere d'arte che riuscivano a dargli una incredibile consistenza visiva...cosa quasi assurda considerando il suo essere impalpabile eppure avvertibile sia più o meno oggettivamente sia, soprattutto, soggettivamente.
L'unico mio peccato ( forse ) è che cedo sempre a quegli accenni di malinconia che mi caratterizzano...toccando così quel finale che dà quasi un limite alla "caleidoscopia" con cui l'anima individuale si rapporta con il mondo...

il 11/05/2002 alle 20:12

Sì, in effetti mi ricordi i quadri di Dalì, il tempo che si coagula o si dilata, è uno dei temi che affascina anche me, e se ne senti l'esigenza, devi vercare di seguirne il richiamo, ricorda la "leggenda personale", che tu stesso hai citato del buon Cohelo, è una via che ormai seguo da anni, qualche buon romanzo introspettivo, da Hesse a Cohelo appunto, i grandi filosofi orientali, e le problematiche dell'infinito proposte dai grandi matematici (Cantor) e astrofisici (S. Hawking). A proposito, hai letto il mio commento al tuo commento (che giochi di parole...) dove, parlando di filosofia occidentale mi suggerivi l'oriente ed io ti ho risposto: già fatto, leggi "Logos", che è una fra le tante, che mi riporta alle matrici Zen che adoro.
Ciao, Blue, e non cadere nella malinconia, se non ... nella poesia, perché la vita è un meraviglioso scrigno pieno di gioielli preziosi da scoprire!
A presto!
Axel

il 11/05/2002 alle 20:32

Molto bello questo tuo modo di trasportare i tuoi sentimenti dal cuore alla penna. Un dolce saluto.

il 12/05/2002 alle 12:12

Grazie Paola...
La penna è solo una linea del cuore,
e sarebbe bello trovare un modo indefinito di avvicinarsi meglio all'anima.
L'unica cosa che mi manca, nella poesia, sono i quadri.
Sono innamorato della pittura...
Hai mai notato la bellezza di un accostamento tra una poesia, un quadro, e un sottofondo musicale?
Non sarebbe ancora più bello?
E nonostante questo non sarebbe ancora il nostro cuore :-)
Ciao

il 12/05/2002 alle 17:30

Caro Blue, é mia abitudine inviare le mie poesie agli amici su cartoline con un'immagine ad effetto e il sottofondo musicale. Alcune poesie le ho scritte proprio ispirandomi all'immagine.
Ciao

il 13/05/2002 alle 15:47