Nuvole bianche a lietare la fatica del movimento estivo
dall'alto di una candida esistenza.
Sto disteso a odorare l'erba appena tagliata
con gocce d'acqua salata ad adornare il mio viso
e tutto ciò a cui penso non è altro che quel nero costume
che come una meringia cornice sta ad impreziosire pure rotondità.
Come sempre le ingiuste visioni estive del mostrarsi al femminile
incutono bambineschi tremolii in mani da scrittore medioevale
dai pensieri sparsi in fotografie di un corpo di fantasia
che modellando capelli sciolti, cammina ondeggiando verso me.
Nuvole bianche, incredule, spumose
a ricordare fluidi caldi dal respiro affannoso
e spasmodici scatti nell'azzurro di lenzuola sfatte.
E' immaginazione classicamente estiva
sotto capelli gorizi, neri e soli.