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Pubblicata il 10/05/2002
Un viaggio inutile e spento era il mio,
alla ricerca di un rifugio accogliente
e donna d’amare per donare il mio amore.

Regalo maestoso fu trovare tal pianta.
Una Quercia con rami possenti e radici perenni.
Là trovai una casa e una donna che poi mia io feci,
che poi suo io fui.

Nei miei sonni appariva quell’ansia remota,
di ricerca affannata per l’amore da dare,
di ristoro e rifugio il mio sogno era pregno,
desiderio anelato da quel viaggio così vuoto.

Ma come d’incanto nel mio petto filtrava
energia e conforto da un suo braccio maestro.

Rugiada d’inverno spariva al cospetto,
protetto e racchiuso fra quei rami così fertili,
mi nutrivo di linfa che serena m’inondava
e la sentivo che al mio cuore con saggezza si offriva.

Niente più poteva far male al mio cuore,
tanto più che vi alloggiava il mio amore.

Con quei rami ha inventato tavolozze argentate
di colori più vivi d’esperienze passate,
e il più caldo pastello come ingordo ho rubato
per creare quel quadro di cromatico effetto.

E la Quercia appariva ad occhi curiosi e d’estraneo passante,
un gran bel monumento di possente equilibrio,
dove uccelli e gran fiere ritrovavan rifugio
nelle notti a tempesta da quel bosco di vita.

Dolce il canto di sua vita passata,
dolci parole dell’amata sua dama.

Ora acqua malata ha bagnato i suoi rami,
e le radici d’eterno ora tremano impaurite.
Le sue foglie ha colpito, e macchiato i suoi frutti.

Già maturi per suo dono,
loro ascoltano il pianto della ferita Quercia
che un buon tempo toccava il bel cielo sereno,
e celava a quei fiori un malinconico avvenire.

Quel che odo ora è un suo coro prorompente e furtivo
che ha colpito le mie orecchie,
quelle stesse che un giorno lontano,
ascoltarono il suo segreto d’amare.

Quel che vedo ora è solo un arbusto di passata beltà,
ma in ricordo ai passanti sempre dritto lui è là
nel bel verde di un giardino d’eterno,
dove neve, sole e vento più non posson dar noia,
ma la Quercia li accoglie con siffatta dolcezza.


..."(Ad un uomo che ha segnato la mia vita,
tentando d'insegnarmi l'arte della vita
e regalandomi il suo fiore più bello)"...
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Ciao! Molto bella e dolce. Complimenti!
Scorre piacevolmente nella lettura. A presto...

il 10/05/2002 alle 23:03

Sono tornata a cercarla perché nel commento precedente non avevo capito il vero significato.
Ora meglio comprendo a chi l'hai dedicata! Bellissimo questo rappresentarlo nella quercia, capisco esattamente quello che esprimi.
Ora più di prima... eccezzionale!
Comunque mi ha commossa e ti bacio.

il 20/07/2002 alle 14:35