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Pubblicata il 18/05/2006
Il sole che tramonta nella valle
colora il cielo, rosso, d’inquietudine.
Il giorno segna il passo a un altro giorno,
mi guardo dentro e penso io chi sono.
Non son bastati gli anni fino ad ora,
non basterà nemmeno l’infinito.
Non v’è risposta e più diventa notte,
trovo rifugio dentro una preghiera.
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Bella lirica, Antonio, pregna del tuo "pensiero"!
La chiusa è magistrale.
La "risposta" non arriverà mai e sempre più avanza il "buio": non rimane altro che rinchiudersi a conchiglia e trovar rifugio in una preghiera.
Bello.
Io mi dò la soddisfazione di spingere il tasto del 5, ma so che ad un poeta come te, giustamente, questo non frega niente.
Un caro saluto!
Ciao.

il 18/05/2006 alle 09:56

bella. Sì, hai ragione, chi siamo? Una domanda che ci perseguita. Non potremmo mai rispondere con il vero assoluto, ma io credo che l'importante sia sapere cosa siamo per noi e per chi ci vuole bene. E soprattutto chi non siamo. Il nostro cuore può rispondere, dobbiamo solo domandarglielo, ma oramai chi parla più col proprio cuore?

il 18/05/2006 alle 13:07

Grazie Ulisse, sai bene che il tuo commento per me è prezioso. Di tanto in tanto faccio un
introspezione e ne vengono fuori versi inquieti.
Un abbraccio, Antonio Covino

il 18/05/2006 alle 20:55

Quando il giorno
segna il passo ad un altro giorno,
capita di sentire addosso
un'inquietudine...che non ti lascia..
mentre il sole pigramente
tramonta oltre la valle.
Vedi solamente notte....
allora trovi rifugio
in una preghiera.
caro Antonio,è una bella
poesia dell'anima!..Un abbraccio Dora.

il 30/05/2006 alle 20:45