S’alza e penetra l’alba in scie sulfuree
di nebbie colorate
Il varco si scioglie languidamente
Riecheggia forte la giovane memoria
L’affresco di ragazza semplice
Raccolta nell’intimo
delle prime carezze
L’altare indimenticato della prima nostalgia

Un balzo ancora sul terreno del passato
E si ricade sul giaciglio dei fremiti
Sulle pendici dei sospiri
Amore che parti, amore che resti
Da me sei giunto cavalcando il mio desiderio
Felicità
Parola scritta mille un milione di volte nei miei silenzi
Di donna
Di amante
Tra le mute cascate di un sogno segreto


E le gocce son nate nel fragore più lieto
Da me stessa con l’alito delle mie speranze
Bambini miei!
Il nastro rosa quello blu
Unico grande amore

Notti di veglia, ninne nanne, dolci contatti
Le corse,le cadute, i ritorni tra le mie braccia
Le dolci punizioni, i sorrisi dopo un pianto
Il primo mamma ti voglio bene
Poi le scuole i viaggi le scoperte

E adesso
Mi adagio sul taciturno trespolo
Alla finestra socchiusa vi vedo
Donne e uomini
Tra mutevoli passi di strade lontane
Ma dentro di me un unico sussurro
Vi unisce
E’ l’alba che si affaccia ogni mattina
E mi sveglia in armonia
Figli miei
E riscopro la fanciulla la donna l’amante
Tra i ticchettii del cuor di madre.”