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Pubblicata il 14/04/2006
Eravamo tutti li, i grandi ed i piccoli, davanti al focolare.
Era periodo di festa nel piccolo paesino, la nonna mette un piccolo pentolino sul fuoco.
E con fare calmo inizia e versare dello zucchero, e con voce flebile accenna qualcosa.
Piccoli miei ora vi faccio le caramelle a vetro.
Tutti esaltati noi piccoli attenti osserviamo la nonna.
Versa tutto lo zucchero nel pentolino, ed un po’ di acqua, sennò si attacca dice.
Con il lungo cucchiaio di legno inizia a mescolare lo zucchero che si scioglie, non contenta della sua dolcezza vi mette anche due o tre cucchiaini di miele per dare un colorito giallino.
Finito di mescolare, una volta portata a temperatura la caramella, la nonna prende la pentola e si avvicina sul vecchio comò, e con lo stesso cucchiaio inizia a versare l’impasto sul freddo marmo.
Tra qualche minuto è pronta, noi piccoli rimanendo davanti al focolare, prendevamo il sale e lo gettavamo sul fuoco per far alzare di un po’ la vampa, e per vedere cosa succedeva.
Impazienti che la caramella arrivasse, facevamo dei giochi, il topolino di stoffa, la matassa, e la fugarella.
La nonna ci chiama a se e con fare sicuro si rivolge a noi, ecco, e staccando dei pezzetti di caramella a vetro ci rende felici, con dello zucchero sciolto.
Ora la nonna non c’è più, ed il sapore della caramella a vetro non so più com’è.
Tanto mi manca quella casa e quel focolare dove in periodo di festa tutti ci ritrovavamo per mangiare leccornie che solo nei giorni di festa si osava preparare, e noi piccoli davanti al focolare a gettare sale sulla fiamma, aspettavamo in trepidante emozione la caramella della nonna.
Ora che ricordo, vorrei ritornare in quel tempo quando davanti al focolare potevamo stare tutti insieme dove eravamo tutti felici, i profumi di cibi riempivano la piccola casa e noi piccoli a sbirciare sull’alto comò a vedere la caramella a che punto è.
Ora nulla più di tutto ciò mi rimane, solo quel vecchio comò dove sostava la caramella, ora sorridendo, e lisciando la ormai opaca superficie di marmo, la guardo dall’alto, e provo ad immaginare la caramella, e provo ad immaginare la nonna che prepara questo goloso dolcetto, umile e semplice, mentre granoturco scoppietta sul focolare, dove noi piccoli gettavamo il sale per ravvivare la fiamma.
Noi come una vera famiglia davanti al focolare, nei giorni di festa.
Tempi ormai perduti.
Addio, arrivederci, dolce caramella a vetro, addio, arrivederci dolce nonna.

A Nonna Giuseppina.
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allaricercadeltempoperduto

il 14/04/2006 alle 17:59