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Utente eliminato
Pubblicata il 07/05/2002
vivere al bivio delle nuvole
una bolla nel mezzo di un dolore diffuso
una distanza obbligata col reale
in un arco di colori d’inverno

ci incontriamo col mondo adosso
una mano sulla bocca l’altra che schiaccia la nuca
poi ci lasciamo con un sorriso
ognuno per la sua condanna

eppure ci sono già passato
con te e solo con te
in questo dolore indefinito
che solo un anima nel fuoco
può concepire, in tutto l'universo

eppure questa volta
come tutte le ultime volte
è stato peggio di prima

come tutte le ultime volte
le parole venivano schiacciate
dalla ragione e dal dolore

un dolore sempre meno apparente
più sordo, più adulto, più mortale.
Più solo e astuto, senza speranza
come la vita.

Scusa l'ostinata presenza, le lacrime,
la fatica, i sorrisi, le cose ingiuste
le risate, le carezze. Scusa i baci,
l'amore, il sonno, il pesce, le cazzate
Scusa i pensieri, i messaggi, le lettere
le paure, la fatica, i mesi passati,
il tuo amore finito, il tuo umore saccheggiato.
Scusa i tuoi occhi, il mio fango, la pioggia,
l'inverno e la primavera. Il racconto, la storia,
scusa ancora queste parole, con gli occhi saturi.
Scusa questo tempo, il rumore sordo del mio cuore,
il battito veloce del tuo. Le mie mani suoi tuoi seni,
scusa il sorriso ebete che a volte ti ho regalato,
le mie paure che non meritavi, e anche tutto.
Scusa tutto, ho peccato di coraggio e alterigia.
Ho peccato di cose non mie,
ed è giusto che la paura
si riappropri di ciò che è suo.
Si riappropri di me
cosa che piano piano sta facendo.



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