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Pubblicata il 05/04/2006
Prosciugata la sorgente dell’amore
da un dolore, che per sempre resterà incolmabile,
la vita regredisce in discesa

e il dolore andò in fondo,
così in fondo che nessuno
avrebbe mai potuto farlo riaffiorare.

Quella vita forte
spenta ma ancora appesa ai rami,
ancora non trapassata in altra,
non purificata né dal vento
né dal fuoco della trasformazione,
traspare e non appare
sotto l’opacità di un velo di memorie,
una vita forte che forse migrata altrove, oppure no.

Ma la Fede di appartenenza e discendenza
è concezione alla crudezza dei segni
che risale oltre la pendice del dolore e dell’impotenza,
per proseguire il cammino nel tempo.

Concedere la morte a ciò che è morto,
volgere la morte e sopravvivenza in altra,
in una nuova:
è opera d’un vero e più grande amore filiale.

Così malgrado lo scorrere nero
della mia penna il ricordo
di TOMMASINO, piccolo grande angelo,
che per noi intercederà verso il Supremo
per un ravvederci dalla cattività umana
rimarrà per sempre
nei nostri cuori.
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Mi viene spontaneo chiedere: cosa ci consolerebbe se non si avesse fede?...un abbraccio ,sol

il 05/04/2006 alle 14:39

ci sono misteri insolubili che precludono la mente...ma nel nostro piccolo spazio di esseri umani, mai deve essere chiusa la strada della speranza...Mai, sarebbe la fine dellAMORE quello grande vero, che move il mondo e l'altre stelle...tanto per citare il nostro Padre Dante
grazie a te, che ci hai arricchito del tuo prezioso pensiero

il 05/04/2006 alle 16:36

Oggi, presi dal grande sconforto, pare difficile coltivare la speranza, eppure è l'unica strada che ci permette di guardarci ancora negli occhi e di credere che l'amore esiste ancora, grazie per questa bella e commovente poesia, mati

il 05/04/2006 alle 18:51

La fede è veramente l'unica cosa che in taluni momenti raffredda e qualche volta spegne l'infuocata rabbia che scaturisce da questi accadimenti.
E' una ferita della nostra società e non credo che la cicatrice potrà passare inosservata anche nel futuro.
Con la leggerenza di una piuma affronti il problema, mantenendo la linea di "poesia" in ogni strofa.
Molto toccante.
Grazie
Luigi

il 06/04/2006 alle 18:03