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Pubblicata il 28/03/2006
Bussano alla porta.
E’ mio fratello.
L’uomo che avanza a tenui passi.
Le guglie rovesciate del viso
Scure si slanciano
In fondo all’anima

La fede che porta al dito
Deve compier un anno ancora
Ma come appare già invecchiata!
L’oro non luccica più
I fregi sono scalfiti
Il metallo preme contro le dita rigonfie
Prendo uno strato del suo silenzio
ci avvolgo dentro le mie parole;
ma è solo arido vento.
Cerca nostra madre
Per stendersi come figlio
non nota la cornice di vita insieme
che tengo sul mio cuore

Squilla il telefono.
E’ tua moglie,
ti sta cercando, ti vuole
Basta una sua voce
e torni a esser marito,
ti confessi felice e sereno
ma lo sguardo segna ancora un vuoto
Sei già sulla soglia
Limi un sorriso cadente tra guance arrossate

Sbattono la porta.
Mio fratello è andato via.
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Un soccorso ad un fratello in difficoltà tenuto nel cuore....un saluto

il 28/03/2006 alle 10:11

Un particolare momento di crisi che è difficile capire.
Occorre tanta delicatezza per affrontare la questione, forse il cuore di fratello saprà trovare la strada giusta, un abbraccio, mati

il 28/03/2006 alle 15:49

Grazie sole, un grande abbraccio fra

il 28/03/2006 alle 18:07

ciao mati!! Mio fratello è sereno, in questa poesia ho racimolato schermaglie di un momento difficile che lui ha passato, e che di conseguenza si è riflettuto anche su di me..probabilmente dentro di me sento ancora il riflusso della nostra lontananza, nel senso che lui non si mostra più come un tempo (naturale visto che ora ha una famiglia sua..), d'altrocanto lui ha sopperito alla mancanza di mio padre...cmq va tutto bene!!Un bacione fra

il 28/03/2006 alle 18:13

Questa poesia ha una sua metafora:Bussano alla porta..vuole essere il desiderio di accoglienza,di ricevere tenerezza..mettersi in ascolto dei nostri pensieri che si accavallano cercano rifugio, calore,affetto.Io l'ho interpretata così caro Francesco, dimmi se ho visto giusto!..Un abbraccio di cuore! Dora

il 28/03/2006 alle 18:54

son contento quando qualcuno riesce a far ciò che hai fatto tu..è esatto..questa poesia ha tante sfaccettature..il bisogno di una persona (in questo caso mio fratello..) di trovar un rifugio, avvolgersi nella tenerezza, nelle attenzioni della sua famiglia, di ammettere senza vergogna che qualcosa non va...ma spesso accade che l'importanza del ruolo che si ricopre (marito, in questo caso), non ti permette troppe soste, e allora bisogna tornare a curare ciò che si è chiamati a fare, a chiuder delle porte, e forse, ad allontanarsi un pò da chi in silenzio continua a volerti un gran bene...con affetto reciproco fra

il 28/03/2006 alle 23:34