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Pubblicata il 16/03/2006
Perso sguardo di cielo
specchio screziato
di acque lente e chiare
non dire che quel volo
fugge ancora lontano
verso colline azzurre
che inventano orizzonti
che annunciano vallate
di verdi onde di sole,
non dire che i tramonti
son lampi di viola
perduti dentro un nulla.
Lasciami un fiore lieve
di mandorlo e ciliegio
posato sulla soglia
di quella porta rossa
sospesa sul confine,
lascia la piuma viva
di un pettirosso giallo
che ride dentro il gelo,
brucia un’essenza rara
di brividi e profumi.
Tornerà nella sera
una farfalla bianca
con le ali leggere
macchiate di ricordi,
rotolerà una pietra
sfaccettata e lucente
per fermare i tuoi giorni
scompigliati dal vento,
si scioglierà quel raggio
di scura luna fredda
in fremiti di luce
danzanti sulle ciglia.
La porta rossa attende.
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