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Pubblicata il 14/03/2006
A giustificare la disperazione
non fu la morte
-che i morti stanno in piedi-

...e non la notte,
-che il sole gridava, spietato
il mezzogiorno-

e neanche la febbre,
-che le mie ciglia erano
di marmo-

...non il gelo,
che sulla mia carne bruciava
lo scirocco-

...era come fosse il caos
di tutto questo
-o nulla di esso-

Si,
come se una chiave d'oro
avesse bloccato l'esecuzione della vita

che non potendo più respirare
restava sospesa, nel suo avello di carne
-sospesa ed infinita-
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Bella lirica anche se triste,
ti abbraccio
val.

il 14/03/2006 alle 18:28

Profonda e triste, un abbraccio, mati

il 14/03/2006 alle 22:33

Una poesia riflessiva, si esprime a tratti come una denuncia..
Particolare il tuo poetare che si presenta quasi come un'argomentazione..

come se una chiave d'oro
avesse bloccato l'esecuzione della vita
-questo passo e' bellissimo.

Un bacione.

il 15/03/2006 alle 08:49

la tristezza è parte intima ed inesauribile del vivere.
bacio

il 15/03/2006 alle 10:14

ma grazie!
:-)

il 15/03/2006 alle 10:14

ciao stella!

il 15/03/2006 alle 10:18

la comprensione da parte tua delle mie poesie è indiscutibile, una frequentazione di anni ormai ci lega a doppio filo

ed è sempre un onore per me il tuo saluto!
un grandissimo e tenerissimo abbraccio...
mò vado a vedere se nella mia ssenza mi sono persa qualcosa di te
:-)

il 15/03/2006 alle 10:21

che cosa può giustificare l'assenza della vita?
perchè la disperazione è assenza di vita.


la chiave d'oro dell'amore può questo?

o le litanie degli angeli?

il 16/03/2006 alle 20:52

le litanie degli angeli
SEMPRE

il 17/03/2006 alle 11:33