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Pubblicata il 12/03/2006
Quel ceppo lo ricordo ancora:
squadrato, levigato
accanto al focolare.

E lì sedevi
senza tempo alcuno
fissar lo scoppiettio
dei rami morti.

Abbozzavi il sorriso
a quel rugoso viso.
Coperta da un nero vestito stanco
donato all'irrito grembiule
stellato di bianco.

In quelle tasche
sortivan sempre
melati doni:
fiocchi di porpora
che nel cuore mio riponi.

Quattro braccia ti cullavano
salendo le scale;
quando all'imbrunire
accompagnavi il sole a riposare.

E prima di dormire
tu dicevi loro :
Dio vi benedica e vi perdoni.
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...quel ceppo dava tepore
e illuminava i rilievi sulle rughe rassegnate

il 12/03/2006 alle 21:44

ed erano quelle rughe a dare tepore a noi...era mia nonna....un saluto

il 12/03/2006 alle 22:08

Molto interessante questa tua lirica, ladysole!
Perchè vi hai saputo dosare in proporzioni indovinate, un pò di sapore antico di visioni e sentimenti, e una versualità personale e moderna. Ne è uscita una cosa gradevole che mi spinge a schiacciare, convinto, il 5.

il 13/03/2006 alle 09:19

Il mio giovane cuore (relativamente), soffre spesso di nostalgia e rievoca fatti e parole , vissuti da bambina, come se fosse accaduto qualche istante fa.
Grazie sono commossa.

il 13/03/2006 alle 09:46

Mi riporti indietro nel tempo a rivedere la dolce nonna con l'abbigliamento che tu descrivi e coi suoi gesti ricchi di tenerezza, grazie, mati

il 13/03/2006 alle 11:58

Peccato avere ricordi così sbiaditi ,nel mio caso, eppure impronte così profonde nell'animo...grazie, un abbraccio

il 13/03/2006 alle 12:47

che splendida immagine!

il 21/03/2006 alle 18:36

Le nonne sono come il primo amore...non si dimenticano mai!!

il 21/03/2006 alle 21:18