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Pubblicata il 11/03/2006
Ero li a pensarti

A cercar di ricordare

Il colore dei tuoi occhi

A cercar di ricordare

Quel soave profumo di te

Al quale qualsiasi uomo

Rimarrebbe estasiato se non incantato

Ma non ho visto niente,

non ho sentito niente.

Ed è così che il pensier tuo

Mi tormenta, mi rende schiavo ,

indifeso, mi rende succube di

quello stesso pensier.

Ora invece sono qui

Sotto questo cielo così nero e così cupo

Ed è qui che il mio sguardo

Si perde

Insieme alla mia mente

Insieme al mio cuor.

Ti vedo ancora li, ma la tua

Immagine ora non è più nitida,

limpida e tanto chiara quanto allora

ora sei quasi impercettibile

sei come irreale

forse sei un soffio di vento

o un raggio di sole

forse sei l’azzurro del cielo

e il bianco delle nuvole.

Di certo sei qualcosa al quale

È impossibile arrivare

Al quale è impossibile stringersi

Al quale è impossibile porger il proprio cuor.
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Una lirica dove il ricordo si fa tristezza per l'impossibilità del rapporto reale, salutone, mati

il 11/03/2006 alle 12:03