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Pubblicata il 09/03/2006



Ancora una smorfia
ti altera il viso
"ho il male " mi dici
" e conto ormai i giorni
per offrire un sorriso "

Le tengo la mano
frugando
dentro il mio cuore
cercando parole da dire
Che non facciano male

preparate ogni volta
per non star in silenzio
senza riuscire
a poter consolare.

Ma muto, resto
a stringere
la fredda mano
quasi fuggire volesse
calore di vita
da questa nave
che può
solo affondare.

Una carezza
le asciugo una lacrima
ferma
sulla pallida gota
incerta
sul cammino da fare

irreale, nell'aria
e mi nego il respiro
Vorrei solo fuggire.

Attimi eterni
su sguardi
che non sanno mentire
mentre avvinte
restano mani
a cercar in dialogo muto
un pò calore

ma solo barriere
d’infinite tristezze
hanno chiuso
tutto
quel
che resta
da dire.


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Difficile trovare le parole in momenti di sofferenza molto forte. cercare di portare conforto.. ma come?
Si vorrebbe fuggire a non si può....
Molto molto triste questa poesia ...
Un abbraccio
Antonia

il 09/03/2006 alle 16:38

E' la poesia che racchiude in sè la sofferenza di due persone che si vogliono bene e che non sanno come dire a parole ciò che vorrebbero dirsi, è un momento estremamente delicato che solo l'abbraccio e il silenzio può rendere meno doloroso.
E' la poesia che non è facile scrivere, ma che tu riesci a dire col cuore ricco di sensibilità, un abbraccio, mati

il 09/03/2006 alle 16:49

In certi momenti, non è proprio possibile esprimersi con le parole. Resta l'espressione del cuore che si libera attraverso il corpo, con sguardi e abbracci sinceri. Bravo ciao Nadia

il 09/03/2006 alle 17:09

Davanti ad un grande dolore si resta muti, ma questo è il momento iniziale, quello scioccante, poi ci saranno parole: le parole sono come un viatico, sono curative, torneranno. La lirica è struggente ma composta: la descizione di una pena che si abbatte su di noi senza preavviso ma che per amore dell'altro accettiamo con dignità. Splendida. Ciao. Marina

il 09/03/2006 alle 19:24

Il dolore e la malattia alzano muri tra il malato e chi è costretto a guardare: un semplice gesto può sfondare questi muri... più di mille parole.
Bella.
Saffo

il 09/03/2006 alle 20:03

...è un ruolo che non portiamo in dote
e lo dobbiamo inventare ogni volta
Grazie

il 09/03/2006 alle 22:22

sublime

il 09/03/2006 alle 23:06

...grazie Mati, ma è facile da raccontare quando la si è vissuta
Baci

il 10/03/2006 alle 00:21

Ma come togliere dal viso la maschera della pietà ?
Nessuno la vuole, ma sembra attaccarsi come una seconda pelle.
Grazie

il 10/03/2006 alle 00:22

Grazie Marina, solo che quì si gioca a carte scoperte, senza nascondere il male, ma il più delle volte è un mix di verità non dette e bugie velate. Un duro compito per chi sta da qualsiasi parte, spesso senza soluzione.
Ciao
L.

il 10/03/2006 alle 00:26

Ma quel gesto a volte è sovrumano se il cuore non sa sopportare. Questo la prima volta.
Nel ripetersi spesso anche il cuore si anestetizza. Purtroppo.
Grazie

il 10/03/2006 alle 00:28

Grazie

il 10/03/2006 alle 00:29

E l'espressione del volto che si muta in parola, che ti infastidisce perchè vorresti non far notare alla persona cara, ma è umano aver compassione e il sentimento buono che si contrappone al male, velato dal silenzio iniziale che sarà d'aiuto a entrambi successivamente nell'affrontare la sofferenza insieme. un abbraccio nadia

il 10/03/2006 alle 15:05

...ma chi la riceve la compassione non la vuole
perchè nel vederla si sente già morta, lo sa, e non vuol vedere
un compito duro per chi la deve nascondere
Ricambio l'abbraccio

il 10/03/2006 alle 20:18