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Pubblicata il 05/03/2006
Pare di vederlo John Fante.
A comporre un suo romanzo davanti ad una macchina da scrivere,
la sigaretta in bocca,
le dita ingiallite,
un bicchiere di brandy mezzo vuoto accanto a lui,
magari un po' sporco.
Pare di vederlo John Fante.
Ad alzarsi tra un capitolo e l'altro per stiracchiarsi la schiena,
scostare le tendine della sua stanza e guardare fuori
le macchine sfrecciare,
le donne camminare sculettando,
i ragazzini vestiti di stracci a giocare nelle pozzanghere.
E lui esclamare "Che schifo di città".
Pare di vederlo John Fante.
Ad accarezzarsi il ventre e poi entrare in cucina per aprire il frigorifero.
Pare di vederlo mentre gli passa l'appetito e se ne torna al tavolo della macchina da scrivere.
Pare di vederlo John Fante.
Mentre seduto su una sedia scomoda sbuffa.
Perchè ciò che scrive non è un romanzo,
ma uno schifo di sceneggiatura.
Pare di vederlo, John Fante.
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fantasmi del passato animano i pensieri...si muovono tra ambienti familiari incosapevoli del loro stato

Maluan

il 05/03/2006 alle 23:19

Fai un viaggio interiore dentro l'animo dello scrittore e t'immedesimi a tal punto da essere il protagonista della sua opera.
La lettura ha i suoi piani emotivi che non tutti riescono a cogliere, bravo, mati

il 05/03/2006 alle 23:42