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Pubblicata il 24/02/2006
Mi siedo accanto a te, e ti porto compagnia

Rispolveri
L’antica memoria di una gioventù latente

Il sapore di un latte delicato
bada a sfamare il tuo piccolo
e ti consente di avvolgerti nei tuoi desideri
isole circondate da un mare di responsabilità
In cui navighi sola
e ogni giorno attraversi
correnti di paura
onde di sofferenza

Pensi, e ripensi

Il tuo bimbo ha ancora fame,
e dal tuo narciso prende nuova linfa per la vita
Senti implodere rabbia e gioia
Patimenti e tenerezze
In unico vortice che ti trascina
Per questo parco senza saper dove

Signora, le è caduto il ciuccio
Signorina, grazie

E abbozzi una lacrima
Che ha i suoi perché.”
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Intensa ed accorata, c'è tutta l'ansia di una vita diversa dalle altre, con una responsabilità che solo lei dovrà sobbarcarsi, sotto gli occhi della gente che magari la segneranno a dito.
Bravo nell'aver donato il tuo tempo a chi si trova in difficoltà e che ha bisogno di calore per sopperire al freddo dell'anima, un abbraccio,mati

il 24/02/2006 alle 23:45

lo considero un piacere doveroso...ti abbraccio fra

il 24/02/2006 alle 23:57

delicato argomento in questa tua poesia,ciao Rosa

il 25/02/2006 alle 16:26

ciao rosa e grazie....

il 25/02/2006 alle 19:35