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Pubblicata il 22/02/2006
Distesa inerme
tra il silenzio e il caos
sentivo dei passi leggeri,
forse…
erano di più,
erano veloci,
erano marcati,
erano loro…

E un’altra notte se ne va
una nuova notte
come mille altre vecchie
e l’alba lascia il tempo
di asciugarmi le lacrime
e leccarmi le ferite.

Mi disseto del mio sangue,
non ho bisogno di voi,
ho solo voglia di perdermi
nello strazio di un lucente
nuovo giorno.
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Tanta amarezza in questi versi stranamente poco apprezzati...Ciao

il 25/02/2006 alle 10:34

le cose tristi e amare spesso è meglio nn vederle e c'è chi chiude gli occhi davanti alle evidenze...^_^

il 25/02/2006 alle 16:25