PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
fax
Pubblicata il 30/04/2002
Faccia avvilita,
gesti meccanici,
ogni anno sempre peggio...
E' come se mi vedessi,
davanti all'armadio delle primavere...
Com'è soffice questa veste,
dipinta coi colori del risveglio,
sgargiante di vita sbocciata...
Ma come mi vado a conciare!?
L'ho già detto che stona,
questa confusa esplosione di sensi,
sull'ordinata silhouette di un vanitoso grigiore...
Eppure, piccola ostinata primavera,
ti basterebbe correre più forte delle mie parole,
volare più in alto dei miei sogni,
ridermi un po' alle spalle...
Eppure,
mi basterebbe indossarti,
orfano d'orgoglio e ubriaco di libertà,
novello figliol prodigo alla festa del suo ritorno...
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)