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Utente eliminato
Pubblicata il 29/04/2002
Supermega explosion!
Eruptio ab imis, ad libitum, ad infinitum!
La mer-avec-le-tsunami
Nature’s violence
Extra-large carpet of waves
Et in ginocchio dinanzi all’altare della libido
Lancio di gridi di guerra
Frecce avvelenate che trafiggono gli astri
Nella notte del cuore.
Animula vagula blandula, dove vuoi arrivare?
E la sferza dei venti, i macigni del sole,
Il fiorire battente del fiatone galoppante sul cuore
E librarsi, e mordere il freno, e distruggerlo,
E farlo a pezzi!
Anche sulle antiche viae romanae
Il pavimentum è sconnesso,
Ma sotto c’è il nucleus
E poi la ruderatio,
Infine lo statumen: massi informi
A reggere lineare regolarità scompigliata
Dal tempo.
La scia della china
Come la via della seta:
Conduce, lungo la distesa bianca,
Al WA, l’armonia, tracciata con sapienti
Pennellate nere in forma di ideogramma
Sulla carta immacolata: alfa e omega, yang e yin, Più e meno
Contrastano sprigionando divini contrappunti:
Il nero si scontra col bianco che confligge;
Gli opposti colori si mordono a vicenda,
Cozzano tra loro senza limes né vallum…
AI
E’ l’amore ideogrammatico adagiato in nero
Sul fondo bianco della vacuità che la penna ancora
Non ha violato. AI, prima sillaba dell’infante,
Suono della goccia di rugiada che s’allunga sul Petalo,
Stormire di steli nel prato notturno brulicante di Lucciole;
AI, arco di luna, dardo di malinconia, chiosa e sigillo
Di quadri esemplari fatti di ricordi ridipinti su parole
E gesti stesi con pennelli selvatici:
Pennelli d’istrice, di lupo, d’orso, di pesce palla,
Setole di farfalla e di fusa feline…
Explicit cantus
DO è la via di ogni cosa: DO infinito come una nota Tesa estenuata
Che si dilata nel buio cercando di riempirlo
Rimanendone impregnata prima di tornare compatta
Ad esprimerlo in musica.
DO, punto del ricamo pentagrammatico quando Lascia la via
Per buttarsi nel coacervo magmatico delle polisemie;
DO, la via del vento che vola su Capri battendo i Faraglioni
Accesi dalla luce invernale, turchese smagliante:
Opinioni di roccia sorgenti dall’acque che addentano
Il cielo con placida ferocia, pugni
Scagliati da Poseidon contro Zeus
Che risponde con bianche folgori
Pietrificate ed infitte fra le onde.



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