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Pubblicata il 10/02/2006
Fiaba d'amore

Manu, la piccola squaw, aveva tredici anni quando conobbe
Amaduk (il principe ne aveva sedici) ed era rimasta affascinata dalla sua dentatura bianca
e dal suo modo di raccontare le favole.
Lo guardava in bocca mentre gli uscivano le parole
e lo ascoltava incantata…
Adesso lo aveva ritrovato tra le sue praterie.
Il principe era arrivato sulle ali di un
angelo femmina che, per non spaventare
gli altri angeli, nascondeva il suo volto,
bellissimo, con una maschera d’oro.
Infatti gli angeli senza sesso non conoscevano
differenze tra uomo e donna :
non esistevano specchi nella prateria;
e Manitù non faceva mai abbassare lo sguardo
verso il basso, così non avrebbero visto
ciò che di brutto nascondevano gli umani
sulla terra…
Intanto la piccola squaw offriva il sushi
al principe affamato dal lungo viaggio…
il pesce pescato nel lago Posillipo
che aveva un sapore particolare :
sembrava affumicato e dolce…
Amaduk chiese alla sua bella compagna
cosa ci faceva lei in quel luogo incantato
dove i fiori parlavano alle farfalle
e la cioccolata cresceva sui rami
di pesco rosa e profumato di nocciole.
Manu rispondeva sempre, con uno sguardo triste
e un cenno del capo un “Non so..”
e spariva dentro la sua tenda di cassata.
Egli la sentiva piangere e allora
le cantava le sue canzoni di amore
cosicché sulla finestra cominciarono
a spuntare steli di note e fili di pentagramma
colorati come arcobaleno.
Manitù li sorprese mentre i giovani si stavano sfiorando
i capelli e curiosi, soffermavano le loro dita sulle rispettive bocche.
Chiamò a se i giovani e disse loro:
“ Ho visto i vostri sguardi e ho sentito le vostre parole,
le vostre canzoni e le poesie che vi scambiate.
Il mio vecchio cuore non resiste molto ai dolori
che sprigionano le vostre anime.
E ciò che avete lasciato sulla terra ancora è un atto incompiuto,
così ho deciso di darvi una possibilità.
Andate a costruire una casa di marzapane
dove intorno uccelli e animali, cavalli e bambini
gridano la loro gioia e mettono allegria alle tristi
anime che ormai non hanno futuro: i vecchi;
che, come me, si sentono abbandonati dagli uomini
e che vogliono al più presto raggiungere le praterie di Manitù.
Ma non dovete mai chiedere loro cosa hanno bisogno;
risponderebbero: NULLA!
Offrite la vostra gioia, la vostra casa, i vostri bimbi
come se fossero le creature più belle della terra.
Ai vostri figli insegnate che l’amore e la sincerità
sono l’unico premio per la felicità, il rispetto degli animali
e per la natura li farà crescere forti e vi regaleranno i frutti più belli
che i loro rami potranno produrre.
Adesso andate a compiere l’atto.
Potrete sbagliare.
Il linguaggio degli umani è povero d’amore
e ricco d’insulti, ma gli sguardi e le carezze mi faranno dimenticare
che vi sto facendo ritornare a vivere in un mondo
che oramai per voi era l’inferno..
Adesso sarà di nuovo paradiso..
Andate figlioli.”
Così parlò il vecchio Manitù.
Amaduk e Manu si presero per mano e a cavallo dei loro sogni,
tornarono sulla terra a compiere il loro atto…
Un apostrofo fu il loro suggello
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Piaciuta la tua fiaba d'amore,
possibile che parliamo sempre d'amore,
credo che manchi un pò a tutti!
un invito a leggermi,

ciao
dd

il 10/02/2006 alle 22:04

PAROLE CHE SGORGANO COME FIUME IN PIENA E DANNO L'INTENSITA' EMOTIVA DA SORSEGGIARE D'UN FIATO PER PAURA DI PERDERLA. L'AMORE SI COMBINA AL TRASCENDENTE SULLA TERRA, IL FIABESCO ALLA MORALE EPICA E GENUINA, LA MISSIONE D'AMORE ALL'ESEMPIO DA DARE ALL'UMANITA' E, FORSE, C'E' IN NOI ANCORA UN PIZZICO DI FOLLIA CHE SI CHIAMA FIABA D'AMORE. GRAZIE PAISA' DA GIùGIù

il 10/02/2006 alle 22:27

Una favola che ha sapore dolce di marzapane..e canditi.Il grande Manitù..uomo di grande saggezza,
parla di poco amore sulla terra,e che gli uomini hanno un liguaggio fatto di rabba,insulti..e quindi d'uopo è giusto che i due messaggeri di pace scendino sulla terra e trasmettino l'amore.E tutti...vissero felici e contenti..terminano le favole.Vorremmo anche noi crederci caro Roberto ,invece non è così..Speriamo in bene!...Ciao e a presto!.Dora
Incominciamo dal singolo..(quando mi commenti?) altruismo.!.eh! eh!..

il 11/02/2006 alle 10:19

Favola intessuta d'amore, di metafore e perfino di saporite "dolcezze", da raccontare a figli e nipotini e scaldarsi della loro tenera attenzione, ciao, mati

il 11/02/2006 alle 11:25

non sempre parlo (io) d'amore,
anche se l'amore non ci manca, ne vorremmo sempre di più..
ti sto leggendo..

il 11/02/2006 alle 11:25

è una fiaba "quasi" vera
una metafora che alcuni umani stanno vivendo
in altre praterie...
grazie Giuseppe..

il 11/02/2006 alle 11:27

la vita è amara e non è certo una fiaba..
ma cosa dobbiamo raccontare per non essere sempre tristi?

il 11/02/2006 alle 11:28

p.s.:
ti leggo sempre ma qualche volta dimentico di lasciare la traccia del mio pensiero..scusami

il 11/02/2006 alle 11:29

per una sognatrice come te è facile sognare le fiabe .. E certo queste favole sono da consigliare ai bambini ma anche ai grandi..
grazie Mati..un abbraccio..

il 11/02/2006 alle 11:31

grazie Sera ti auguro una fiaba simile..
che si realizzi presto per la tua felicità..

il 11/02/2006 alle 12:42

Splendida. Mischi amore, fiaba e molte parole profonde e attuali. Mi piace moltissimo la dolcezza con cui fai affiorare questo amore fatto di sguardi, di poesia,e di sentimento. L'ultimo verso "un apostrofo fu il loro sugello". Meraviglioso.

il 12/02/2006 alle 15:07

grazie elaine..
sei gentile...

il 12/02/2006 alle 18:02

grazie elaine..
sei gentile...

il 12/02/2006 alle 18:02