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Utente eliminato
Pubblicata il 28/04/2002
la mia donna è
una mongolfiera di parole erbe e petali
galleggiante sulle brezze di mare

un diamante di sale e pepe
tenuto a mezz'aria nel sottovuoto spinto
delle stelle gravide d'iride agli occhi

un infinito lasciar bollire
di mosto e di pensieri al vento
una bistecca di sentimenti
da mettere a ruminare fra gola e denti

è una favola apparecchiata da non leggere che va
annusata
spiluccata
macerata
fra le dita cristalline di un'alba vaporosa
a luci spente

che va impastata con olio d'oliva
imbevuta d'aceto balsamico per farne
spremuta d'esistenza
succo di mal d'africa
carta moschicida per la voglia
insorgente dell'america

è un difetto di fabbrica la mia donna
in cerca perenne del gusto originario
dei fianchi antichi e d'amore dolore
in agrodolce abbraccio

è un giorno perdigiorno
che sbadiglia ai candidi nuvoli dell'ozio
la serenità dei peccati a fin di pene

un temporale giramondo è anche d'anche
che piove scarabocchi di carezze variopinte
a casaccio sui fogli bianchi neri gialli
delle pelle d'uomo
sui ruvidi ululati del lupo mannaro
della luna innamorato e solo
perchè il pelo sì e pure il vizio
la mia donna



casavecchia delle aie
nel giorno che la mia donna non c'è
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Dolce in alcuni momenti e schifosa in altri... heheheeeee.... sei simpatico!
In alcune parole mi ci rispecchio, tipo:
"una mongolfiera di parole erbe e petali"
"è un difetto di fabbrica la mia donna"
e altre...
Complimenti e ciaoooo.....

il 29/04/2002 alle 01:10

Graaaaazieeeeee..... accetto volentieri e ricambio! Ciaoooo.....

il 30/04/2002 alle 01:35

Una bella spremuta di matafisica carnalità. Complimenti per la spendida bistecca.
Un abbraccio.
Massimo

il 30/04/2002 alle 09:44