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Pubblicata il 31/01/2006

Attesa.

Ho atteso
un sperduto cenno
un augurio
mai pervenuto.

Ne mai
avrò
le tue amate sponde
ove il mio corpo
si strugge per amore.

E' laverò gli specchi
in una notte buia
apparirò al tuo viso
in forma d'odissea.

Tu donna profumata
venere feconda
in questa isola d'incanto
affondi il triste canto.

Fatale il giorno
di sventurate attese
toccherò il fato
di quell'onda ormai perduta.

E' bacerò l'essenza
purificando il mio sentire
laverò col sale
il pianto di un amore.
il poeta narratore.
freccia.
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molto interessante, perchè delinei perfettamente i solchi dell'attesa che l'amore procura, e lo fai con tinte molto delicate..un saluto

il 31/01/2006 alle 23:42

Poesia d'ispirazione foscoliana, molto dolce: un eco antico per sentimenti sempre attuali come l'amore e la sofferenza d'amore. Un abbraccio. Marina

il 01/02/2006 alle 09:07

molte grazie riflesso...
un abbraccio.
freccia.

il 01/02/2006 alle 14:22

ciao Marina ...
grazie...
un abbraccio.
freccia.

il 01/02/2006 alle 14:23

I tuoi versi intesi!
come un canto d'amore,
ciao
dd

il 01/02/2006 alle 21:22

Sì.......!
sono in....." attesa"....?
un abbraccio.
Giovanni.

il 02/02/2006 alle 14:32