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Pubblicata il 26/01/2006
Quando ero maschietto la gente
parlava di me
come di una femminuccia.
Forse dovrei
davvero decidermi
ad accettarmi come sono,
inutile compiangermi,
meglio guardare
in faccia la mia realtà
vizi compresi,
di cui mi vergogno
e mettermi il cuore in pace.
Mi piace quasi tutto
nella femminilità,
ho cambiato
certe mie caratteristiche
ritenute maschili,
vestiti,
la mia voce
e il mio modo di fare,
ora sono
un travestito dotato.
Ancora non mi abituo
al disagio,
occhi che osservano
e mi rimproverano
come un ragazzaccio,
non riesco a risolvere
questo dannato enigma
del desiderio e della vergogna.
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E' sempre difficile essere se stessi. La poesia è interessante, ha un andamento prosastico, sembra un piccolo racconto: una confessione sincera. Mi è piaciuta: Ciao. Marina

il 26/01/2006 alle 17:29