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Pubblicata il 26/04/2002
Donna di quadri che hai accompagnato il mio cammino
nascondendomi l’arte imbiancata di parole urlate al vento,
che hai celato i raggi splendenti
d’un cantico venturo gettato su pagine incolte,
che hai rovistato l’anima mia trafugando la passione dimenticata.

Tu che da ogni bordo osservi il regno tuo
accecato d’insignificanti convinzioni.
Tu che d’ogni accesso
in questo mare di sicurezze hai la chiave.

Come hai potuto nascondermi
dietro tende di finte realtà annotando nei tuoi taccuini
le date dei giorni di quell’effimere felicità?

Come hai potuto conturbarmi
col piacere dei piaceri tralasciando le mie attuali passioni?

Come hai potuto offuscarmi le pagine candide,
che nel tempo del mio tempo futuro,
saprò godere abbandonandomi alle loro conturbanti sensazioni?

Con le tue stesse armi ho saputo però riprender la strada,
cancellare la vecchia e riscriverla.
Nuove tappe e nuovi giorni ancora saprò render indelebili.



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