PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/01/2006
Credevo d'essere ormai piombo,
che il tempo m'avesse vaccinato.
Credevo d'aver smesso,
di non avere più che cenere da scrivere...
Rabbia, stupore
per quest'anima nuda nuovamente,
e gioia e pace poi scoprire
che essere uomini
è sempre un po' sbagliarsi.
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La poesia ha un buon ritmo e sufficiente mistero per far riflettere: la vita ci priva spesso delle illusione che essa stessa ci fornisce, ma è questa l'essenza prima dell'esistenza: sbagliare, crollare e poi risorgere. Ciao. marina

il 08/01/2006 alle 15:10

Grazie, Marina, per le tue parole. In questo caso risorgere è stato proprio prendere atto dell'essermi sbagliato sulla mia inerzia, sul mio cinismo, sulla presunzione che si possano tenere a bada i sentimenti o le emozioni solo perché il tempo delle mele è passato, o perché si porta l'anello al dito. Questo breve ciclo è un omaggio alla memoria di un amore esploso in adolescenza e vissuto, nella memoria, lungo le mie stagioni, segno che ci sono cose che vanno al di là dei sensi, del tempo, dei luoghi.

il 08/01/2006 alle 22:20

mi impregna di rassicurazione...ciao solenero

il 09/01/2006 alle 11:53

L'avevo scritta proprio per rassicurare me stesso... dopo una brutta botta, mi ha aiutato a prepararmi per la successiva. Ma sono solo legnate prese dalla mia stessa (in)coscienza... Ciao, grazie.

il 10/01/2006 alle 08:57