Amici poeti, amici visitatori
io, come voi, anima migrante
in questo portale che dà la vita alle nostre poesie.
Lo vivo oramai come una seconda pelle,
come una seconda casa.
Ma ho letto che è destinata a scomparire,
se non succede qualcosa in fretta.
E con essa perirebbero i nostri scritti,
le emozioni che qui dentro ci siamo rivelati,
i turbamenti, le speranze ricamate su questi tasti.
Non sono nessuno per dirvi cosa fare;
anch’io solo un umile lettore e scrittore di porzioni
di vita, che però ha deciso di non approfittare
più della grata ospitalità di tutti quelli che si mettono al servizio di quel bene,
a cui tengo più che a me stesso:la poesia.
E allora donerò, presto, ciò che potrò
Donerò, presto, ciò che sentirò.
Non so neanche se servirà a far sopravvivere questo piccolo rifugio, divenuto però indispensabile.
Se qualcuno, letto questo invito, sentirà
Il bisogno di fare anche lui qualcosa,
domani apparterrà alla felice stirpe di chi,mattone dopo mattone, costruirà l'avvenire rosa di questo portale, di questa nostra nuova casa.”