PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/01/2006
Ricordo sempre a me stesso
le radici son gambe d'albero
tirarle fuori sgranchirle un pò
e poi correre via..
via dove c'è spazio per una guerra giocata..
cancello d'orizzonte aperto
scrutare con le suole delle scarpe
l'orizzonte sia il mio passo
il mio aderire alla terra,
via via fuggire restando fermi
perchè il sogno di un'altra riva
non è che un'altra sponda dello stesso fiume
io vi parlo del mio alito espressivo,che si fa carne!
corazza di nuvole intorpidisce le vene
vi sputo all'ora di pranzo!
ulcera di vita brucia dentro!
Nei cieli nulla da leggere
ma carpire ogni riflesso!
violare la legge della distanza,
erotico trasgredire.....
Genet,amore che fiorisce tra le risse
"le mie giostre fioriscono dalla mia insolenza"
sacrosante parole,
echi nel silenzio
scavano nel marmo d'orologi appesi
per sbucare fuori nei giardini d'eternità
qui adesso ora!
la guardia si ritrae e la visuale si apre senza tempo
eternità che fingiamo sia solo un sogno
ricordo nascosto.
Famiglia, pietre sulle sedie
invenzione del potere
che ci ruba l'infanzia
crea lupi in fondo al corridoio
cancro del pensiero che chiama dio il vento
frantuma le ossa del volo
affloscia le ali del crescere
segna l'inizio
salda ginocchia su rotaie
mozza la coda degli occhi
mura sguardi monchi dentro binari....

è facile,molto facile
parlare di musica e fiori
della rima del cielo col sole
quando il puzzle ha tutti i pezzi
per iniziare a costruire.
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