per pensare mondi
oscuri timori
forestieri
mani esperte
bocche carezzevoli e languide
lingue all'arrembaggio della roccia
più soli a colorare il cielo
una sola luna per la notte vischiosa
odorando il gelsomino
come le labbra
gocciolanti di rosso
canore umide cieche
anche fosse solo vento
una folata
scuoterebbe il laccio
scioglierebbe i capelli raccolti
vento tra le dita
sento il suono che si origina
è il suono che solo il mare
riesce a portare con sè
cerco il suono
allora
perchè so che
si propaga
in qualche luogo
in qualche tempo
lo avverto dal primo respiro
che mi è stato concesso di emettere
un viaggio tra l'indefinibile
e la creazione terrena
mescolando sensi e spiritualità
senza distinzioni ormai
perchè in quanto carne
sarò pensiero e duratura emozione
e respirando vibrazioni e curiose attenzioni
i miei sensi alimenteranno
tutti gli angoli del pianeta
anfratti inesplorati ancora per molto
le curve del palmo della mano
senza tregua, senza fretta