PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/01/2006
Avvicini una ruota. Subito l'altra.
Ti avvicini al vetro. Confusa.
Ti agiti, seduta su te stessa.
Non guardare!
Languidi occhi cominciano a riflettersi davanti a te.
E piangi. Urli una pioggi di perchè.

Io ti guardo. E non ho voglia di piangere.
Ti parlo. Ma non voglio sgridarti.
Rilascio le mani lente nei bordi gelidi,
e ti trascino via con me.
Per le stanze del mio amore,
dove non occorre camminare.
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (3 voti)

Questa è molto bella. Mi piace molto sotto che luce presenti l'argomento. MI hanno colpito soprattutto gli ultimi due versi. L'amore che supera e vince ogni ostacolo?

il 06/01/2006 alle 23:10

sì, cara elaine, questo e molto di più.
L'amore che non ha imbarazzi, che non si scompone dinanzi una tragedia, perchè è lui a comandare tutto, e quando decide di essere presente, dominerà la realtà della persona che si ama. A presto

il 07/01/2006 alle 00:43

Hai la capacità di trattare argomenti delicati con una sensibilità che rasenta l'eccezionale; vivi l'umanità col cuore pronto ad accogliere quelle che molti considerano "diversità".
Ti leggo davvero con piacere, ciao, mati

il 07/01/2006 alle 16:09