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Pubblicata il 04/01/2006
"Poichè una volta recisa la tua rosa
io nn sarò in grado di renderle la sua linfa vitale..
..ed ella appassirà"

Abbandono ogni desiderio,
poichè è nella morte che l'impavido vive
ed è nello stesso che la morte trema.

Non paura, ma bramosia e desiderio.
Poichè nulla mi sarà concesso, se desiderato.

Ed è per questo che la bramo e la agogno
così quando giungerà, il suo bacio
con un colpo di falce m'aprirà la via della redenzione.

Così che quella sarà la mia vera morte, e terminerà
ogni angoscia.

Solo morte, niente vita.
Solo io, nulla attendo.
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Disio
Rabbia
e Morte

Triplici aspetti della medesima sostanza
Ed io, suo suddito, riscopro in te, mia musa
L'ultimo senso di tutto me stesso.
.
Profonda come le lunghe falciate di notte che squarciano i giorni.

il 01/07/2006 alle 18:43

Se posso permettermi:
elimina "così qiando" e "così che"...
e tutta la bellezza della tua poesia si illuminerà, anche se triste. :-)

il 01/07/2006 alle 19:12

ho sempre pensato che chi non ha paura della morte, non sa goder della vita. Un gioco divertente, che finisce non quando si muore, ma quando si smette di vivere... complimenti per questa tua... davvero piaciuta cari saluti Ombra!

il 11/07/2006 alle 18:51