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Pubblicata il 03/01/2006
PARTE I (Fatti realmente accaduti)

Allegramente il puerpero
giocava festoso
nel cielo,
volteggiando spiraloidamente
all'insù, saltellando sopra le nuvolette
delle primaverili montagne,
sui bordi dei laghi.
Ci si ficcava dentro, in quei batuffoli bianchi, grandi come colline; ci si perdeva dentro
per un po'
annullando ogni riferimento esterno,
in un attimo sconfiggeva il mondo.
Lì, all'interno della nuvola
era comunque sereno, il suo spirito;
ed infatti, il ragazzo, rimase solo e puramente spirito: Al fine di un lungo momento
riconcquistò il diritto di un cielo
sopra la testa;
ma il suo cielo, ora, era più grande di quello
degli altri : era più blu e più vasto, ed egli si divertiva ad esplorarlo ed a cogliere
le emozioni che questo gli regalava.
Danzava elegante nelle tre dimensioni,
lo ricordo bene, assomigliava tanto
ad una danza d'amore delle aquile.
Davvero non mento nel dire
che sentivo la sua gioia nel cuore,
il suo riso come autentica vibrazione,
il suo squardo inciso nell'infinito.
Nuvole si formavano al di sotto,
lui ci entrava e usciva per i piedi; sembrava tutto morbido e dolce.
D'incanto si formò una nube più importante, lì, al suo fianco, e per alcune altezze, ne era dominato.
La forma era quella di una torre medievale,
di marmo bianco nel contrasto del cielo; essa gli aprii i suoi superiori cancelli.
Questo si ,che è volare, pensai vedendolo, ed intanto, lui, come infante curioso, penetrò nel fianco della torre; oltrepassò i cancelli e si ritrovò in un'immensa grotta che lo inglobava.
Il cielo gli rimase solo sul fianco,
il resto, tutto, davvero, bianco.
All'interno, sul pavimento, vide un arcobaleno rotondo....un girobaleno, custodito come antico tesoro. Divertente e colorato, il suo nuovo gioco
e così, si divertiva a volteggiare tra Sole ed anello colorato, finchè la sua ombra proiettata sulla nuvola, fosse esattamente in centro, un centro perfetto. L'arcobaleno circolare accoglieva, ospitava, la sua ombra, all'interno di sè, generoso...punto e basta.
Durante questo gioco senza tempo, l'atmosfera fu interrotta da uno spettacolo ancor più inreale:
Tre rapaci sbucarono, volteggiando, dal sotto del bianco, nella grande grotta della torre nel cielo.
Lui non perse tempo, se li trovò prima sotto poi davanti, mentre i suoi occhi non credevano, comincò a volare in cerchio con loro: sembravano tenersi per mano, anzi, per ala, e giocare, tutti insieme a girotondo, in questa grotta bianca.
Infine, i rapaci,partirono dritti e veloci, fuori dalla grotta, sempre in perfetta formazione. Così
per un attimo, le seguì in cielo aperto, ma presto fu vinto dalla loro superiorità, ed il suo spirito rimase un poco solo e smarrito, ma assolutamente colmo di gioia ribelle.
Si tuffò lento nelle nuvole sottostanti e magicamente riapparve al piano di sotto, tra creste e il bianco, sempre più vicino
al punto della montagna, da cui aveva spiccato il volo; sempre più vicino a dove il cielo è uguale per tutti; dove tutti quei pochi partono e a volte tornano.
La sua devozione, felicità ed illuminazione,
furono la preghiera più vibrante e suprema
che nessuna religione potrà mai contenere.
Ciò è tutto reale, eppure sembra finzione, sogno o favola.....no! E' un semplice giorno di chi sa volare.

(SEGUIRA')
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incanto

il 03/01/2006 alle 08:45

Leggerò la seconda parte di questo volo tra sogno e realtà, mati

il 03/01/2006 alle 19:45

questo non è un volo tra sogno e realtà! è veramente accaduto...credetemi... è possibile!

il 04/01/2006 alle 07:13