La ginestra è il fiore del deserto, della lava, della distruzione. Per questo sa della sua mortalità. La finitudine è il suo orizzonte. Il sapere della morte è il suo respiro. La sua fragilità, la sua esposizione alla morte la sottraggono all'orgoglio di un preteso dominio sulla natura e sulla vita, la sottraggono all'illusione, propria degli uomini, di poter opporre al declino e al destino una storia progressiva, con le sue magnifiche sorti. La ginestra vive nella finitudine, nella sua consapevolezza, ma pur stando in questo orizzonte che accetta il limite, "consola" il deserto, cioè quello che è intorno a lei, lo consola con quello che ha di più impalpabile, e leggero, e invisibile: il profumo.
Testimone della distruzione, il fiore del deserto, nato sulla lava, non rinuncia al suo essere appunto un fiore, al suo colore, non rinuncia alla sua esistenza leggera e profumata. Questa fragilità che agisce non nell'orizzonte del potere -potere sulla natura, sulle cose, sugli uomini- ma solo nell'orizzonte della finitudine è, certo, la lingua stessa della poesia.
Ma è anche, per gli uomini, l'indicazione di un modo d'essere. Di uno stare al mondo. Il fiore sull'abisso: la vita stessa.
Buona poesia che ricorda il bisogno leopardiano di dire il mondo e farne parte. Ciao e buon anno
è UNA terra straziata quella che descrivi..ma nache una terra straziata può rinascere ciao solenero
nobile terra, che spesso non viene apprezzata e puntalmente violentata! ciao Nadia
Grazie per il commento che mi sembra molto più bello della poesia stessa.
Auguri,Antonio
Spero che in questa terra un giorno qualcuno abbia voglia anche di viverci....
Ciao,Antonio
La ginestra è la testiomanianza di chi riesce a vivere anche circondato dalla lava...
Vorrei che ci fossere tante ginestre fra le persone che vivono in questa nostra terra.
Ciao,Antonio
Una terra impareggiabile che si dibatte tra problemi di ogni tipo e che stenta a liberarsi da antichi retaggi di sopraffazione. Speriamo che il colore così intenso della ginestra possa catturare presto il sole della rinascita.
Un abbraccio, mati