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Pubblicata il 30/12/2005


Celate con ghigno beffardo
scrutano cieli d'intenso azzurro
e cadono intatte su lamine candide
che vergini attendono un punto.

Piangono e si vestono
di anima in seta
a ricoprir le spalle
di chi in ansia
anela l'avverbio.

Si stampano in cuore
e colgono un sorriso
perso nei meandri dell'anima
e come polvere di stelle
scendono leggiadre
a riconciliare conforto
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Sono qui
muta di te
figlia del silenzio
cui mi abituasti
in tanto tempo
perso.

il 30/12/2005 alle 13:41

I tuoi versi sono segni di un cuore che sa leggere nel grande libro delle parole per coglierne le più belle, un abbraccio, mati

il 01/01/2006 alle 17:34