PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/12/2005
Vibrava di emozione,
nel sonnolento e ronzante
dondolio del motore
del vagone stradale,
il cuore!
Ei
pensava al sereno ritorno
nella casa che desiava,
come accoglente rifugio,
per ritemprar la mente
e lo stanco corpo.
Farmaco alcuno sanar potea
dei muscoli la mollezza
e dell' alma la melanconia
come la vista della magione
con le sue piante,
col suo barattolo
di borotalco e lì accanto
alla boccia del profumo,
al solito posto, il vivace rossetto
mio estemporaneo vezzo.
Alla meta desiata, frettolosa,
scendo dal vagone e vado ad
incontrar la casa: il mio anelato rifugio, la mia panacea!
Essa non spalanca le sue braccia
consolatrici, non mi fa udire la sua soave voce.
Un cerbero becero ed arrogante,
che di nulla ha da farsi vanto,
protervo malamente m' accoglie,
m' offende e maligno mira
la mia vita ad annientar!
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)