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Pubblicata il 25/12/2005

Attesa.

Ho atteso
un sperduto cenno
un augurio
mai pervenuto.

Ne mai
avrò
le tue amate sponde
ove il mio corpo
si strugge per amore.

E' laverò gli specchi
in una notte buia
apparirò al tuo viso
in forma d'odissea.

Tu donna profumata
venere feconda
in questa isola d'incanto
affondi il triste canto.

Fatale il giorno
di sventurate attese
toccherò il fato
di quell'onda ormai perduta.

E' bacerò l'essenza
purificando il mio sentire
laverò col sale
il pianto di un amore.
il poeta narratore.
freccia.
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Bello l'approccio al "Mistero Donna", che se lo cerchi si nasconde,se lo fuggi si rivela! Nel coglierne la condivisione stà la quintessenza del nostro desiderio ancestrale,chissà se indispensabile o...solo primario!
Bravo Freccia e buon Anno Nuovo. Pierguido

il 27/12/2005 alle 00:44

grazie Pier è prpio così ...quell'attesa a volte è a portata di mano ...poi sfugge per le vatie e stupide sfumature platoniche che si dicono...
un abbraccio freccia.

il 27/12/2005 alle 14:38