PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/12/2005
Paolo M.
Non lo sai se è un destino
Malvagio, beffardo, non sai se credere alle dicerie untoresche
Che si fanno ogni volta
che si notano
Combinazioni caleidoscopico-egocentriche
Come questa.




Adriana M.
gran donna, grandissima.
È difficile dire ciò che penso
E riferire che ho saputo
Della tua ascesa al girone degli accidiosi,
-quello purgatoriale però, anzi no
forse quello dei colpiti dall’ira, me li immagino pieni di fumo: le tue Muratti Ambassador, finissime in bocca- da un vecchio compagno: voce passa Voce
e dire che un giorno ti venni a trovare. Scambiando per affetto ciò che sembrava ricordo
le note, i voti, i complimenti, la tua saggezza immensa
l’inferno che non esiste, pur amando Dante
non esiste se c’è un Dio Misericordioso………
vero? Ma tu non ci credevi
e parlavi a noi, adolescenti isosceli
con questa calma irreale, e la tua voce gracchiante
dff946q4y55èèèe seèèèè
non $%£&/
sembraààààààààààààà
funzionare la tastiera, è solo perchéproprioora
due lacrime in contemporanea sono precipitate sopra.
Io ho trovato il tuo numero, signora
e l’indirizzo, in centro città
ma
non hai risposto, ne al telefono
ne al citofono
et piango tristezza fradicia,
o madrigna universale, archeologa del futuro
venturo,
ti scaverò
nelle memorie primordiali
per omaggiarti meglio
e rimembrerò.



Silvia M.
io rimango di sasso, sale, di merda, di bronzo
Alla notizia inafferrabile della tua malattia. E sei viva,
per miracolo, se esistessero.
la chemio non è proprio acqua e zucchero ma forse già
Qualcosa. Cosa
ho preso da te: tutto, l’ilarità, la farfalloneria
La confusione, la passione, l’impegno, la furia
Machiavelli, Foscolo,
Manzoni e Vittorini. Tutti
decisivi
A farmi divenire ciò che sono: un bel grasso niente fratto 0
Che se ben ricordo è indeterminato
Scientifica liceità imparata
-forse unica-
A scuola,. Maestra vitale sempre che non si muoia.
Di inedia.
Insegnanti di lingua, genitrici di parole, di costume
Plasmatrici di verità, di uomini, di amore? Boh questo
rimane incerto. Lo ignoro gassmannianamente. Il Genoa, ah il Genoa
Preziosi contributi alla tua convalescenza, non mi lasciare almeno tu!
Il ricambio generazionale, l’ansia che sale…guarirai?

Io ho capito, o almeno a volte parmi chiaro
ciò che subitaneamente svanisce
Osservando maschere di ragazzi che svengono,.lische
Di pesci ammalati
Letteralmente, nel senso che spariscono
E diventano ombre di pagliacci,---------eppure c’è chi avanza a grandi passi. Non è nuova: milioni di pseudo--
--Poeti hanno descritto il tempo che scorre, la morte, il dolore, la tossicodipendenza.

Amici, nemici, tutti si installano
Nei ruoli che non avrebbero
Mai immaginato
quando stavano felici e contriti, tra i banchi di legno:
L’apprensione
Era un’interrogazione
Un’emozione di superficie, un bacio nei cessi o a ricreazione
, un 8 o un 2 sul registro.

Stupidi, non pensavamo, o forse ce l’avrete anche detto, sore docenti
Che quest’esistenza ne è la fotocopia sbiadita
e semiinfinita di quel lasso di lustri.

Vedo dottori, disgraziati, camerieri ed impiegati
perdenti
Soldati, politicanti, uomini ammaestrati. Poco umani. Poco ragazzi. Solo ruoli. Arruolati dal dott. S.
E dire che la parte non l’hanno scritta nemmeno tutta: canovaccio arlecchinesco
troppo preso sul serio.

Così ci sono persone che non hanno mai studiato
che prendono i loro IMPREPARATO
E si trovano disoccupati, i lucignoli morti
Quelli che si stanno per affogare, quelli tra il 5 e il 6 che si barcameneranno sempre a fatica sull’orlo
Del precipizio.
e quelli dalla partenza vittoriosi: sempre 10 e lode, sempre puntuali, impeccabili, rivestiti di perfezione eterna: quelli sono la classe dirigente che governa. Minchia---
Se dovessi fare l’insegnante, sarà la prima cosa che dirò
ai miei
Alunni.

Tanti i chiamati, pochi gli eletti.
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