PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/04/2002
Oh morte conosci strade
nascoste,
fenditure inacessibili,
ti insinui in spazi
angusti
arrivi nei giorni di sole
appari tra le gocce di pioggia
fantasma
grondante
lacrime di sangue.

Accarezzi la govinezza
di un sorriso
per carpirgli il calore
della vita.

Ti sento vagare
indecisa,
aleggiare
come soffio di vento
su visi primaverili
su capelli splendenti
su occhi vuoti
ormai spenti.

Ti vedo avvolta
in un bianco drappo
di lino immacolato
aggirarti tra macabre
rovine
come luce accecante
come nulla ricolmo
di atavici odi
di insuperabili incomprensioni
di rinunce
all'umano sentire.

Il suono dei tuoi passi
un tempo leggero, furtivo,
consolatorio,
a volte atteso con desiderio,
ora è violento, pesante
dirompente,
si avverte da lontano,
dalle colline verdi
che stentano a fiorire,
porta scompiglio al canto
degli uccelli appollaiati
sugli alberi di melo
che fuggono sorpresi,
stupiti,
non piu' ti riconoscono.

Sei diventata altro
dalla fine giusta
o dolorosa
serena
o rabbiosa,
sei castigo
sei oltraggio
sei vendetta
sei morte,
soltanto morte.
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Avrei dovuto forse fare una premessa, quanto ho scritto, che non so se sia poesia o non poesia, è il ricordo che ho del viaggio fatto a Nablus dieci giorni fa, è ciò che mi è rimasto dentro e fatica ad abbandonarmi.
chicca

il 23/04/2002 alle 18:05