Ti odio,
quando ti vedo,
lì per strada con altra gente
attraversi le anime come un pedone.
Ti odio perchè riesci a vivere
senza il mio ricordo,
senza più le mie lacrime,
senza i miei sospiri.
Odio il pensiero di altre
dita sul tuo seno,
odio gli sguardi studiosi.
Vivo nel ricordo di te, di noi,
di ciò che non è oggi.
Odio gli attimi, qui
quando ti penso
quando diventi frutto dei miei sogni,
quando sei complice dei miei peccati,
la vergine che credevo pura
ha tagliato la coscienza,
metafora di ogni angelo inetto,
la mia vagabonda di certezze.
Odio la luna che si riflette
sui vetri della tua casa,
osannando il tuo profumo.
Odio la semplicità di ogni nuvola,
odio il natale del formalismo,
odio il vino nelle domeniche di solitudine.
Il sangue è il colore della vita,
non amo e non respiro,
mi nutro del ricordo
con qualche vecchia canzone
che sa di freddo caffè.