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Pubblicata il 16/12/2005
Mio caro amico,
bianco come la vela
ormeggio delle mie parole,
ho scritto poesie su di te
e il nostro navigare
sillaba per sillaba,
poesie scadenti come lenze usurate
che non trattengono gli sguardi.
Ho scritto del mare scuro dei tuoi occhi
dove le zattere affondano
e il naufragare non è spiegare
sensi o nodi.
Mio caro amico triste,
ho scritto poesie umide come il tuo pianto
e le miei mani sporche d'inchiostro,
per attraccare il tuo ricordo
a parole orrende
che s'impigliano sulla bocca,
e forse questa è la più inutile
e non so ragione se non che t'amo
e che ho amato un giorno
il tempo nostro degli addii.
Caro amico specchio di tristezza,
ho pasticciato poesie del tuo candore,
parole sbiadite,
prive di tratti rubati al tuo volto
dove il sorriso non è che una resa.

Alzare bandiera bianca.
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Credo che sarà una sosta magari su un'isola lussureggiante e poi.............
L'amico ti aspetterà, un abbraccio, mati

il 19/12/2005 alle 22:15