PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/12/2005
Certe volte vai ed io ho paura del tuo restare.
Sfoderi l’uscita dalla porta
come un ingresso scorretto
e so che mi atterrerai
poco dopo che avrai varcato il cancello;
Vedo mentre lo fai,
mi sembra che ti volti con la mano, un saluto,
ma sono più affilati i silenzi,
quando getti lo sguardo oltre la staccionata
il mento altero e te la vedo passare negli occhi la certezza
e non piango,
ma singhiozzo alle tue spalle
e non parlo ma chiedo.
Sono venuti a dirmi che ti hanno visto
mentre la baciavi oltre la via,
ed era già mattino.
Io non ci credo, quel mattino eravamo insieme;
ti ho preparato il caffè, lo zuccheravo;
con l'indice sfioravo il tuo volto assonnato.
Mi raccontano che indossavi quella carezza e quel profilo.
Sono certi che fosse d'inverno,
la neve sotto i suo tacchi e tu le tenevi le mani.
Mi hanno detto di voi insieme,
vi hanno misurato le orme stese a terra,
Il marciapiede boccheggiava
per lo sforzo di trattenervi invano.

Io gli ripeto che va meglio,
mi distraggo, ti stringo, mi astengo.
Aspetto che il respiro del silenzio copra
il sussurro che sconfina in grido.
Tu dormi, non la senti ora,
io invece finalmente la vedo,
svoltando l'angolo del lenzuolo
dietro il tuo volto teso al cielo.
Ti sorride malgrado me ed io non parlo.
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Lye, questa poesia prende e strappa il cuore! Ha un ritmo frenetico e si riesce a toccare con mano l'ansia del momento! Mi ha atterrito, ha suscitato in me emozioni fortissime! Continuo a ripetere che sei una poetessa meravigliosa e bravissima, la migliore che conosca! Ti abbraccio forte forte! :-) ciao!

il 12/12/2005 alle 13:28

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il 12/12/2005 alle 13:35